Riflessi e riflessioni – La prima mostra in 10 punti

1. Un concerto si può fare in teatro o in un altro locale. Si può fare all’aperto, anche in montagna o al mare. Tuttavia, c’è sempre uno spazio che separa l’artista dal suo pubblico: è questa distanza che rende possibile la partecipazione.

In una mostra, la distanza si annulla, o meglio, la distanza è molto più antica, è contenuta nel silenzio del laboratorio.

2. Durante un concerto, per il pubblico ci sono i posti a sedere, non ci si può avvicinare troppo agli artisti.

Durante la mostra, la sala si riempie di persone. Gli sguardi indugiano sui colori, poi sull’artista. Il palcoscenico è fluido, lo spazio mobile, indefinito.

3. In un concerto, i ruoli sono chiari. Se sei sul palco, non sei tra il pubblico.

In una mostra, invece, l’artista stesso diventa pubblico. E osserva, come li vedesse per la prima volta, i suoi lavori. Almeno, alcuni di essi.

4. In un concerto, il silenzio precede la Musica e la nutre.

In una mostra, il silenzio, a volte, si desidera. Altre volte, quando è da un’ora che non entra nessuno, è inquietudine, occasione di studio e di riflessione.

5. In un concerto, il tempo si misura in prove, pausa, di nuovo prove, ed estasi. In un concerto, il tempo è una salita per un sentiero di montagna.

In una mostra, il tempo si misura in incontri ed è una piccola strada di campagna che profuma di mare.

6. In un concerto, il pubblico viene dopo. Prima c’è solo la Musica.

In una mostra il pubblico è sempre durante e ha nomi e volti.

7. In un concerto, quasi sempre, dopo si parla del concerto, dell’artista, della Musica. In una mostra durante si raccontano storie personali, si dialoga e ci si stringe la mano. Dopo appartiene all’artista che ha ricevuto un silenzio nuovo dal pubblico.

8. Una mostra è ascoltare mille storie.

9. Una mostra è porsi mille nuove domande.

10. Attraverso un concerto, si impara moltissimo su sé stessi e sul mondo.

Attraverso una mostra, idem.