Riflessi – La prima mostra: come e perchè– gennaio 2020

In sei mesi, circa 100 tele. Questi, più o meno, i numeri del mio primo periodo da amante del colore.

100 tele sono tante, 6 mesi, forse, pochi.

Eppure, nelle prime settimane di dicembre 2019, mentre la città si vestiva a festa, mentre tutti erano impegnati nella ricerca dei regali di Natale, io restavo, spesso, da solo di fronte ai miei lavori e 100 tele non mi sembravano affatto molte. Erano semplicemente “mie”. In ognuna di esse, ritrovavo un pezzetto di me, un riflesso delle mie emozioni, della mia sete di ricerca e di sperimentazione.

Ero sempre più affascinato dall’arte informale, dall’astrattismo, dalle avanguardie italiane e americane degli anni ‘50. Avevo studiato diverse tecniche – e continuavo a farlo, con curiosità e impegno crescente: gessi, acrilici, olio... E ognuna delle mie tele mi appariva come uno specchio dove non solo io, non semplicemente io mi ritrovavo, ma, spesso, anche altri. E così, quando a scuola ha preso avvio, in modo sempre più consistente, l’organizzazione del tradizionale Festival della Scienza previsto per Gennaio 2020, intitolato “Riflessi”, è stato quasi naturale per me partecipare, oltre che come docente di strumento, anche con la mia prima personale: Riflessi: l’arte, il colore, uno specchio di noi, l’eco di una possibile identità.

Riflessi della luce sul colore, riflessi dei colori sulle emozioni e delle emozioni sui colori.

Riflessi del colore sulla Musica e della Musica sul colore: diversi dipinti erano stati realizzati con sottofondo musicale – quasi tutti con una melodia in testa - e così in alcune giornate della mostra sarebbero intervenuti degli amici musicisti per contribuire a creare l’atmosfera più adatta per far sì che i miei colori fossero specchi dell’anima.

Riflessi delle suggestioni, dei ricordi, delle emozioni, dei pensieri che i miei lavori potevano far nascere nelle persone avrebbero dedicato un po' del loro tempo ai miei lavori.

Riflessi di mia figlia Alberta: la mia piccola mi aveva osservato tante volte concentrato e in silenzio, aveva respirato con me l’amore per la luce e le sue sfumature e, spesso, aveva giocato anche lei con i colori, realizzando tele che definiva “belle come le tue, papà!”

Un angolo speciale della Sala Mattioli, al centro storico di Vasto, era tutto per lei.

Il resto delle pareti era per me e, per una settimana, nessuno spazio mi è sembrato più bello.


No thoughts on “Riflessi – La prima mostra–”

Leave your comment

In reply to Some User
© 2020 Guero Art.Lab